Zuccherificio Policoro
Il tempo umano sparisce per far posto all’eternità, ma un’eternità in cui l’umanità si è fatta cristallo: ne’ viva, ne morta. ( J. B. Ballard, Foresta di cristallo)
In ogni apocalisse che si rispetti, come nei romanzi di J. B. Ballard, l’architettura occupa un ruolo fondamentale. Non si tratta di architetture casuali, vi sono grattacieli, città intelligenti, residenze di lusso, condomini perfetti ridotti a ruderi dalle azioni dei propri abitanti. Luoghi circoscritti ben delineati e con dinamiche sociali codificate. Spesso l’intervento dell’uomo sul paesaggio lascia cicatrici e relitti difficilmente cancellabili, non visibili anche se materialmente presenti. Questo percorso fotografico parte da questi assunti, interpreta la catastrofe e l’apocalisse come condizione già presente e che influisce sul nostro quotidiano. Condizione che ad ognuno di noi sembra distante e inattuabile ma che convive con le nostre azioni e le nostre scelte. La catastrofe e’ accanto casa e si nutre del nostro sguardo cieco.