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Museo di Tricarico

Attraversando la piazza centrale di Tricarico si ha immediatamente la netta sensazione di trovarsi in un borgo ricco di storia, ma lo stupore poi giunge realmente oltrepassando il grande portone che porta al Museo Archeologico.

Mi è stata data la possibilità di fotografare vasi, fibule ed elmi votivi portandoli fuori dalle rispettive teche, questa condizione è stata illuminante. Il poter vedere i manufatti da vicino e poterli posizionare a mio piacimento mi ha dato la possibilità di sfruttare tagli di luce particolari e naturali, tanto da non dover ricorrere ad alcuna illuminazione artificiale.
Alle mie spalle una grande finestra illuminava il tavolo che avevo scelto come set provvisorio; con il corpo ho schermato parte della luce in modo da dare ai pezzi fotografati una sfumatura di ombra fino ad arrivare al nero totale.
Sembra quasi che i pezzi escano da un luogo fantastico o inesistente.

Mi sono fermato a Tricarico per diversi giorni, il calore della gente e la disponibilità delle persone che lavorano nel museo mi ha donato la sensazione di far parte integrante di questa comunità, tanto da potermi permettere di produrre dei ritratti che ho associato agli elmi ed ai vasi che avevo fotografato all’interno del museo. Non tutti i giorni si ha l’opportunità di poter entrare così intimamente all’interno di un museo archeologico e nelle dinamiche della comunità che lo ospita, io l’ho avuta ed ora so che ho più bellezza negli occhi e nuovi amici.